
Chiunque abbia fatto uno dei cammini verso Santiago de Compostela sa che i requisiti che rendono il camino un pellegrinaggio – e non un’avventura sportiva estrema – sono: il tracciato, la segnaletica, i punti di ristoro.
In qualunque punto si trovi, da ovunque parta, che sia solo o in compagnia, il pellegrino diretto a Santiago conosce sempre la strada da prendere. Non deve consultare il Gps, deve solo seguire una freccia gialla dipinta su asfalto, pali, pietre, mattonelle o stampata su cartelli.
Sa anche che il sentiero indicato è stato presidiato in modo che ogni possibile ambiguità – una deviazione in un bosco, una biforcazione su una statale – siano superate da un’indicazione espressamente messa lì per guidarlo. E il segnale è sempre lo stesso, la freccia gialla.
Le vie verso Santiago che si diramano tra Spagna e Portogallo sono integralmente tracciate, segnalate e infrastrutturate di alberge – pubblici e privati – che garantiscono al pellegrino un posto letto certo, a costo politico, nei luoghi identificati come tappe possibili anche per le persone meno atleticamente attrezzate.
In Italia la Via Francigena attraversa la Penisola dalla cima al tacco. Il tratto Nord ha già una rete infrastrutturale e i servizi connessi. Il tratto Sud invece è scarsamente o per nulla segnalato, mal tracciato, non presidiato, poco infrastrutturato.
Il pellegrino non può contare sulle frecce o sui cartelli – che ci sono ma non ovunque ce ne sarebbe necessità. Deve basarsi sul Gps, scaricare la guida alle tappe dal sito ufficiale, confidare sull’aiuto dei locali – talvolta, anch’essi ignari. Questo rende il cammino al Sud un’esperienza non alla portata di tutti. Quanto ci perde il Sud da questa inerzia nel corrispondere alla domanda di Via Francigena con un’offerta adeguata?
Tracciare la via, segnalarla in maniera sistematica, creare i servizi che servono al pellegrino sono investimenti relativamente marginali ma strutturalmente produttivi che si potrebbero fare con il consenso di tutti e senza danneggiare nessuno.
Spagna, Portogallo, Francia, il Nord Italia hanno investito sulla Via Francigena, beneficiando anche di fondi europei, e sono entrati nella rete del turismo spirituale e religioso che attrae pellegrini da ovunque nel mondo.
Perché una cosa così semplice al Sud riesce così difficile?
Per gli appassionati, segnaliamo la mappa dei cammini d’Italia elaborata da Symbola.