Il Sud è capace di accogliere gli smartworker del Nord?

Portogallo | ScelgoilSud.it
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Se lo Smartworking si affermasse in Italia e in Europa, i lavoratori acquisirebbero piena facoltà di scegliere dove vivere. Quel luogo potrebbe essere sempre meno Milano, sempre più il Sud.

Il Sud Italia è molto amato, non solo dagli autoctoni. Eppure, a cominciare dagli autoctoni, non si esita ad andare via a vacanze terminate.

Le ragioni sono legate all’ambiente ostile al lavoro e alla convivenza civile, ai servizi essenziali come trasporti, istruzione, asili, sanità che mancano. All’insicurezza che si avverte nei territori che, pur bellissimi, sono infestati di criminalità. All’insofferenza per gli scempi ambientali, la trasgressione sistematica delle regole, al fatto che la qualità, il merito, il rispetto per la cosa pubblica siano l’eccezione, non la norma.

A queste condizioni, “vivere al Sud” è per i più una non-opzione.

Eppure c’è un “Sud” anche altrove. Il Portogallo, che del nostro Sud Italia condivide bellezza del patrimonio ambientale e potenzialità di svilppo economico, si è rigenerato in tempi molto rapidi divenendo attrattivo non solo per turisti e pensionati europei. Il Portogallo ha in pochi anni trovato una propria via allo sviluppo civile – dopo aver raggiunto il quasi default durante la crisi finanziaria del 2008 e subìto le misure della Troika.

Lo Smartworking offre un’opportunità inedita per il Sud Italia. Professionisti e lavoratori dipendenti in Smartworking potrebbero valutare l’opportunità di lasciare la città del Nord in cui ha sede la propria azienda e trasferirsi al Sud, nella località di origine familiare o di elezione.

Continuerebbero a lavorare con il Nord ma spenderebbero al Sud. Si creerebbero nel Meridione indotti positivi – servizi, locali, attività professionali – e si genererebbe un flusso di entrate per le amministrazioni locali che potrebbe determinare a propria volta investimenti in infrastrutture e servizi pubblici. Si metterebbero in circolo idee, si diffonderebbero le buone pratiche acquisite al Nord. Un circolo virtuoso.

Lo Smartworking potrebbe essere il primo anello di una catena di opportunità. Non sappiamo se le autorità di governo nazionale e locali ne abbiano consapevolezza, ma sappiamo quanto facile sia che quell’anello possa essere piantato altrove.

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